Ferrata Signora delle Acque

 


La Ferrata Signora delle Acque è di recente realizzazione (2019) e di media difficoltà dovuto al fatto che si affianca verticalmente alla Cascata di Rio Ruzza. Si può dividere in due tratti: il primo adatto a neofiti e il secondo richiede un po' di esperienza nell'arrampicata.


Scheda Tecnica

  • Difficoltà: Media (Qui la Legenda)
  • Avvicinamento: 0.30 ore
  • Ferrata: 0.45 ore
  • Tempo Totale: 2.00 ore
  • Lunghezza: 5,0km
  • Dislivello: 390m
  • Altitudine Massima: 1062 s.l.m.
  • Sentiero: 420
  • Cartografia: Tabacco n°55


Come Arrivare

Da Riva del Garda in direzione Tenno e superato anche l'omonimo Lago si segue le indicazioni per Ballino. Superata la chiesetta di Santa Lucia troverete un'area di parcheggio proprio qui.


Avvicinamento

Lasciandovi il parcheggio alle spalle e tornando un po' indietro, vi trovate uno spiazzo con una fontana e della cartellonistica del percorso verso la cascata di Rio Ruzza, da qui inizia via una strada asfaltata che dopo un piccolo cimitero diventa sterrata. Manteniamo la destra seguendo le indicazioni raggiungendo un ponticello di legno che sovrasta Rio Ruzza e inoltrandoci nel bosco risalendo il sentiero che affianca il torrente raggiungiamo la base della cascata, denominata dalla cartellonistica semplicemente Cascata.


Ferrata

La ferrata presenta subito la sua peculiarità ossia l'innumerevoli cambre lungo tutta la ferrata per non parlare dei innumerevoli chiodi lungo la salita che vi obbligano a attaccare e staccare i moschettoni più e più volte. 

La ferrata sale verticalmente per poi raggiungere un traverso orizzontale su corda con impronte del piede per facilitarne l'attraversata, per poi continuare verticalmente fino a raggiungere un ponte tibetano che ci porta dalla parte opposta della cascata dove possiamo trovare uno spiazzo dove far foto e ammirare la cascata da vicino.

Vista della cascata
Vista della cascata

Qui termina la prima parte della ferrata adatta ai neofiti, da adesso è necessaria una minima conoscenza di arrampicata. Torniamo indietro per il ponte tibetano e cominciamo la lunga salita con la presenza di cambre metalliche, a volte con la corda che devi verso destra porta l'escursionista a cercare appigli naturali, sempre presenti, più vicini alla corda stessa. Il tratto verticale non presenta troppe difficoltà tecniche, è molto esposto, a volte a strapiombo. Verso la fine della parete verticale si trova una scala a pioli che si collega poi ad un secondo ponte tibetano.

Parte finale della parete verticale
Parte finale della parete verticale

Superato anche il secondo ponte tibetano con la peculiarità di avere un angolo retto, continuammo a salire prima diagonalmente e poi verticalmente. Quest'ultima parte prevede una parete priva di appigli artificiali prima di raggiungere un ultimo ponte tibetano e concludere con gli ultimi metri su fondo terroso.

Parte finale della ferrata
Parte finale della ferrata

 

Ritorno

si segue l'evidente strada sterrata che si collega allo spiazzo subito dopo la fine della ferrata. Seguendo poi le indicazioni per la Cascata raggiungerete di nuovo l'attacco della ferrata per poi tornare al parcheggio dallo stesso sentiero fatto all'andata.


Considerazioni

Indubbiamente la ferrata è suggestiva, dopotutto affianchi per tutto il tempo la cascata, oltre all'aspetto adrenalinico di essere sospesi sul vuoto quando passi il secondo ponte tibetano.

Ferrata di difficoltà media quindi l'unica accortezza è quella di non prenderla troppo alla leggera poiché è pur sempre una salita tutta in verticale che potrebbe facilmente stancare.

Per quanto riguarda la durata dell'itinerario siamo sulle 2 ore andando con passo tranquillo e senza fretta.

Per ulteriori informazioni, sappiate che potete percorrere la via ferrata accompagnati da guide alpine