Il Balcone sul Civetta: Trekking ad anello a Cima Fertazza, tra Giganti Dolomitici e Opere d'Arte
Le Dolomiti non sono solo pareti verticali e ferrate estreme, ma anche vette panoramiche accessibili che regalano panorami mozzafiato sui gruppi montuosi più iconici. L'escursione che porta a Cima Fertazza è esattamente questo: un anello di grande soddisfazione, che unisce il trekking in alta quota alla scoperta di installazioni artistiche e rifugi storici, con una vista impareggiabile sulla maestosa Parete Nord del Monte Civetta.
Scheda Tecnica
- Difficoltà: Difficile (Qui la Legenda)
- Tempo Totale: 5.30 ore
- Lunghezza: 12.5km
- Dislivello: 700m
- Altitudine Massima: 2.101 s.l.m. (Cima Fertazza)
- Sentiero: Sentiero n.569 - 561 - strada asfaltata/sterrata
- Cartografia: Tabacco n°025
Come Arrivare
L'avventura inizia a Pescul, una frazione di Selva di Cadore (BL), in Val Fiorentina, presso il parcheggio della Seggiovia di Pescul (1.415 m s.l.m.).
Pescul è facilmente raggiungibile in auto seguendo le indicazioni per Selva di Cadore e poi per gli impianti di risalita. Il parcheggio è ampio e il punto di partenza del sentiero è ben segnalato proprio in prossimità della stazione a valle della seggiovia (qui le indicazioni maps).
Il Percorso
L'escursione, pur sviluppandosi in un ambiente di alta montagna, segue principalmente strade forestali e piste da sci (in estate adibite a sentieri), rendendo il dislivello gestibile e la navigazione relativamente semplice.
Dal parcheggio, si imbocca il sentiero CAI 569, una larga strada forestale che si addentra subito nel bosco.
La salita è costante ma mai troppo ripida, permettendo di prendere il ritmo con calma. Dopo circa un'ora e mezza di cammino si raggiunge la prima tappa: Ristoro Fertazza (1.852 m s.l.m.)
Dal Ristoro Fertazza, si prosegue in salita. Il tratto successivo segue la traccia della pista da sci, il che significa che è più diretto e ripido. Sebbene meno suggestivo del bosco, questo tratto è il più rapido per guadagnare quota e raggiungere la vetta vera e propria.
In breve, si arriva alla cima, dove si trova il secondo ristoro e la famosa croce panoramica: Cima Fertazza (2.101 m s.l.m.).
La vista da qui è impareggiabile: a ovest si stagliano le maestose sagome di Pelmo e Civetta, quest'ultimo così vicino da poterlo toccare con gli occhi, mentre in lontananza si intravedono le cime della Marmolada e del Gruppo del Sella. Purtroppo il tempo non è stato clemente e quindi possiamo ammirare solo parzialmente queste meraviglie.
Dalla Cima scendiamo per raggiungere il Ristoro Belvedere (2.080 m s.l.m.) e la sua imponente Opera d'Arte del Cervo, un'imponente scultura in legno di abete e larice, opera dell'artista Marco Martalar. È il punto perfetto per una foto ricordo.
Dopo aver ammirato il panorama, si inizia la discesa, dalle immediate vicinanze del Ristoro Belvedere, seguiamo la strada sterrata fino a raggiungere Ristoro La Ciasela (circa 2.032 m s.l.m.)
Dalla Ciasela, si continua a scendere. Il percorso si snoda tra ampie radure e boschetti. Si effettua quindi una deviazione per raggiungere una pittoresca pozza d'acqua, un piccolo gioiello di serenità tra i pascoli (o almeno così dovrebbe essere se ci fosse stata una giornata di sole).
Si riprende il cammino in discesa fino a giungere ciò che rimane del Rifugio Salander (1.657 m s.l.m.).
Dall'area del vecchio rifugio, si utilizza un tratto di pista da sci per la discesa finale, fino a ricongiungersi con la strada forestale principale (Sentiero CAI 561) che si congiunge con la strada provinciale.
L'ultimo tratto sarà su asfalto e seguendo la strada ci riporta al punto di partenza: il Parcheggio di Pescul.
Considerazioni
L'anello di Cima Fertazza da Pescul è un'escursione di media difficoltà (E), caratterizzata da un dislivello positivo concentrato nella prima parte e una lunga, ma piacevole, discesa panoramica.
Senza dubbio la ragione principale per affrontare il percorso è la vista sul Civetta è tra le più belle delle Dolomiti Bellunesi. Inoltre, il percorso offre un mix di bosco, pascoli d'alta quota, la sommità rocciosa e la curiosa deviazione alla pozza d'acqua.
L'incontro con la scultura del Cervo aggiunge un tocco culturale inaspettato al trekking.
Sebbene gran parte del sentiero sia su strada forestale, il tratto che segue le piste da sci è sconnesso e ripido. Sono fondamentali scarponi da trekking con buona aderenza. In estate, la parte esposta della salita e della cima può essere molto assolata. Non dimenticate cappello e crema solare.
Questo trekking è l'ideale per chi vuole conquistare una cima panoramica senza affrontare difficoltà tecniche elevate, godendosi appieno l'atmosfera delle Dolomiti.
Come sempre lascio la traccia GPX dell'escursione.

















