Ferrata Tridentina: Il Ponte Sospeso più Famoso delle Dolomiti

 


Se le Dolomiti fossero un'opera lirica, la Via Ferrata Brigata Tridentina al Pisciadù sarebbe il suo grandioso finale. Non è solo una via ferrata; è un'icona, una delle vie attrezzate più celebrate, panoramiche e, diciamocelo, frequentate dell'arco alpino. Offre un'ascesa entusiasmante lungo il maestoso versante orientale del Gruppo del Sella, culminando con un'esperienza indimenticabile: il celebre ponte sospeso e l'arrivo trionfale al Rifugio Pisciadù. Preparate casco e moschettoni: l'avventura verticale nel cuore del Patrimonio UNESCO sta per cominciare!


Scheda Tecnica

  • Difficoltà: Media (Qui la Legenda)
  • Avvicinamento: 0.20 ora
  • Ferrata: 2.45 ore
  • Tempo Totale: 5.30 ore
  • Lunghezza: 4.60km
  • Dislivello: 650m
  • Altitudine Massima: 2660 s.l.m. 
  • Sentiero:29 - 29A - 666 - 666A
  • Cartografia: Tabacco n°7

Come Arrivare

La ferrata si trova a metà strada tra il Passo Gardena e Colfosco, nel comprensorio dell'Alta Badia (Provincia di Bolzano). Da Corvara in Badia o dal Passo Gardena, si scende sulla SS 243 in direzione del paese opposto. Il punto di attacco si trova in corrispondenza dell'ottavo tornante proveniente dal Passo Gardena, dove un ampio spiazzo (l'ingresso di un'ex cava di ghiaia) funge da parcheggio. È un punto ben segnalato e trafficato. 


Consiglio: Essendo popolarissima, è essenziale arrivare molto presto al mattino, soprattutto nei mesi estivi, per trovare parcheggio e affrontare la via senza l'eccessivo affollamento che può causare caduta sassi.

Parcheggio della Ferrata Tridentina (1.956 s.l.m.) lungo la strada statale 243 qui il link a maps.



Il Percorso 

La Via Ferrata Brigata Tridentina è divisa in tre sezioni principali, con un dislivello complessivo di circa 600m dal parcheggio al Rifugio. La sola ferrata copre circa 400m di sviluppo verticale. Il tempo di percorrenza totale, comprese la ferrata e la discesa, è di circa 4 ore - 4 ore e mezza, senza soste.



1. Avvicinamento e Primo Settore

Dal parcheggio (1.956m), si segue il sentiero n. 29 in direzione Est per circa 15 minuti, camminando lungo la base delle pareti rocciose fino a raggiungere l'attacco.



La ferrata inizia subito con placche e brevi salite verticali, ben appigliate e non eccessivamente impegnative. Questo settore è un ottimo banco di prova per scaldare i muscoli e prendere confidenza con l'attrezzatura. 


Si conclude con una cengia erbosa che offre un primo punto di sosta.



2. Secondo Settore e la Salita

Dopo la prima sezione, si attraversa un breve sentiero (dove si trova una via di fuga, utile in caso di ripensamenti o maltempo). Si riprende l'ascesa sulla roccia con maggiore verticalità e qualche passaggio esposto. 


I cavi d'acciaio sono sempre solidi e la roccia offre numerosi appigli naturali. 


Si passa accanto ad una delle cascate del Pisciadù, sfortunatamente l'abbiamo trovata ormai asciutta a causa delle poche piogge del periodo. Molto probabilmente in primavera questa cascata si esprime al meglio.


Il panorama sulla Val Badia si apre sempre di più, offrendo scorci unici.



3. Il Gran Finale: Torre Exner e il Ponte Sospeso

L'ultima sezione è la più emozionante e impegnativa. Si sale verticalmente fino a raggiungere la base della caratteristica Torre Exner (2.496 s.l.m. circa).


Non ci sono vie di fuga da questo punto: l'unica via è salire!


Il momento culminante è l'attraversamento del celebre ponte sospeso. Nonostante non sia particolarmente lungo, camminare su assi di legno sopra un profondo crepaccio, con il vuoto sotto i piedi, regala una scarica di adrenalina pura. 


Superato il ponte, una breve ma intensa salita finale conduce all'uscita della ferrata.



4. Il Rifugio

Dall'uscita della ferrata, un breve sentiero ghiaioso in falso piano porta rapidamente al Rifugio Franco Cavazza al Pisciadù (2.585 s.l.m.)


Il Rifugio, situato vicino a un piccolo laghetto, è la meritata ricompensa, offrendo riposo, cibo e una vista impareggiabile.



5. La Discesa (Via Normale): Val Setùs

Per il rientro, si imbocca il sentiero CAI 666 che scende lungo la Val Setùs. Il primo tratto di discesa è ripido e attrezzato con corde fisse (richiede molta attenzione, soprattutto se umido). 


Si scende tra ghiaioni e roccette, rientrando infine nel bosco fino a ricongiungersi al parcheggio di partenza, completando così l'anello.



Considerazioni

La Via Ferrata Brigata Tridentina è un capolavoro escursionistico, ma non va sottovalutata.

  • Livello di Difficoltà: Classificata come Media (Difficoltà C), richiede una discreta preparazione fisica, assenza di vertigini e, soprattutto, l'attrezzatura da ferrata completa (casco obbligatorio).
  • Affollamento: Nei weekend estivi, l'attesa all'attacco può essere significativa. Partire all'alba è l'unico modo per godersi l'esperienza in tranquillità e ridurre il rischio di caduta sassi causata da chi precede.
  • Esposizione: Il percorso è molto esposto al sole, soprattutto nelle ore centrali. Portate molta acqua e crema solare.
  • Sicurezza: La discesa per la Val Setùs, pur essendo la via normale, è ripida, sdrucciolevole e attrezzata. Richiede attenzione e passo fermo quanto la salita.

In sintesi, la Tridentina è l'esperienza verticale definitiva per l'escursionista che cerca emozioni forti e panorami maestosi. Una giornata che vi lascerà addosso la polvere dolomitica e il ricordo indelebile di aver toccato il cielo.

Come sempre vi lascio qui sotto la traccia GPX del giro.