Rifugio Gilberti e Vetta: L'Avventura Estrema sul Canin
C'è un angolo delle Alpi Giulie, incastonato tra l'Italia e la Slovenia, dove la roccia calcarea modella un paesaggio lunare e selvaggio: è il gruppo del Monte Canin. Questa escursione di due giorni ci porta nel cuore di questo mondo carsico, offrendo non solo panorami maestosi, ma anche un tuffo nella storia e nella geologia. Il Rifugio Gilberti, punto di appoggio accogliente e strategico, è la base per conquistare la cima del Bila Pec, in un anello che unisce il fascino della Val Raccolana e i sentieri storici.
Scheda Tecnica
- Difficoltà: Molto Difficile (Qui la Legenda)
- Tempo Totale: 10.00 ore
- Lunghezza: 12.0km
- Dislivello: 1.000m
- Altitudine Massima: 2.146 s.l.m. (Bila Pec)
- Sentiero: 636 - 632 - 635
- Cartografia: Tabacco n°027
Come Arrivare
L'escursione parte da Sella Nevea, una località montana al confine tra l'Italia e la Slovenia, nel comune di Chiusaforte (UD).
Sella Nevea è raggiungibile in auto risalendo la Val Raccolana da Chiusaforte (SS 13 e poi SP 76) o, in alternativa, da Tarvisio/Cave del Predil, costeggiando il Lago del Predil.
Si può parcheggiare in due possibili parcheggi:
- Il parcheggio è ampio e ben segnalato, situato in corrispondenza degli impianti di risalita. Qui le indicazioni su maps
- Il parcheggio lungo la strada in corrispondenza del Rifugio Divisione Julia. Qui le indicazioni su maps
Giorno 1: L'Ascesa per il Sentiero 636 al Rifugio Gilberti
La salita al rifugio è il primo passo per immergersi nell'ambiente carsico del Canin. Invece di prendere il sentiero più diretto (il 635) o la funivia, oggi scegliamo il percorso più panoramico e meno battuto della mulattiera (sentiero CAI n. 636)
Dal parcheggio di Sella Nevea (1.150m), si imbocca il sentiero CAI n. 636.
Il Sentiero n. 636 è in gran parte una vecchia mulattiera militare, risalente alla Prima Guerra Mondiale. Il tracciato si sviluppa con pendenza costante e moderata, snodandosi nel bosco inizialmente, per poi aprirsi gradualmente sopra il limite della vegetazione.
Il fondo è sassoso e stabile, ma il dislivello si fa sentire. La salita regala occasionali squarci panoramici sul sottostante valle.
Conclusa la salita si arriva ad un bivio e seguiamo le indicazioni per il Rifugio Gilberti, lungo il sentiero n.636/a
L'ultimo tratto in un falso piano, conduce nella vasta e suggestiva conca di Prevala, un anfiteatro carsico dominato dalle pareti del Canin.
Raggiungendo il Rifugio Celso Gilberti (1.850 m), abbiamo avuto la fortuna di incontrare degli autoctoni del posto a cui chiedere informazioni.
Il Rifugio, strategicamente posizionato, è l'accogliente base per la notte, e la cena friulana sarà la ricompensa perfetta per la fatica.
Vi lascio qui la traccia GPX del primo giorno
Il Rifugio
Il Rifugio Celso Gilberti (1.850 s.l.m.) non è solo un punto di ristoro, ma un rifugio storico che offre un'esperienza autentica nel cuore delle Alpi Giulie:
- Apertura: Il rifugio è generalmente aperto durante le due stagioni principali: da metà giugno a fine settembre (periodo estivo/autunnale) e durante la stagione sciistica da fine dicembre ad aprile. È fondamentale verificare sempre gli orari aggiornati prima di partire, poiché le aperture dipendono dalle condizioni della neve e della gestione.
- Pernottamento: Offre circa 40 posti letto, suddivisi tra camerette più piccole e una camerata comune. È assolutamente obbligatorio prenotare in anticipo, specialmente per i weekend estivi, poiché la struttura è molto richiesta, anche da chi usa la funivia per raggiungere la quota.
- Cucina: Il punto di forza è la cucina tradizionale friulana. Al rifugio è possibile gustare piatti tipici che danno la giusta energia per le escursioni in quota
- € 60,00 (per i soci CAI)
- € 65,00 (per i non soci CAI)
Per il pernottamento in Rifugio è necessario:
- sacco a pelo o sacco lenzuolo obbligatorio
- ciabatte per il piano superiore
- asciugamano
- effetti personali (dentifricio, sapone ecc.)
Giorno 2: La Conquista del Bila Pec e la Discesa
La seconda giornata è dedicata alla salita in vetta e al rientro per una via più diretta.
Dopo colazione, si parte dal rifugio (1.850m) per l'ascensione al Bila Pec (o Bila Peč).
Si segue il sentiero CAI n. 632 (spesso coincidente con il "Sentiero Botanico del Bila Pec") che attraversa la conca, aggirando le pendici della montagna.
Il sentiero conduce prima alla Sella Bila Pec (2.005m). Da qui, si abbandona il 632 per imboccare la traccia che sale in vetta. Infatti dalle rovine di un vecchio edificio della Grande Guerra, si possono vedere disegnate su roccia le indicazioni per la cima.
La salita finale è la parte più impegnativa: il sentiero è ripido, su sfasciumi, e presenta alcuni passaggi esposti che richiedono attenzione (a tratti classificato come EE - Escursionisti Esperti).
Si raggiunge la Cima del Bila Pec (2.146 s.l.m.), che offre una vista spettacolare sul massiccio del Canin, sul Jof di Montasio e sulle Alpi Giulie slovene.
Si torna alla Sella Bila Pec e poi al Gilberti, per imboccare la via di rientro.
Dal Rifugio Gilberti (1.850m), si prende il sentiero CAI n. 635. Il 635 è il sentiero "classico" e più diretto per Sella Nevea. A differenza del 636, è più ripido e meno agevole in alcuni tratti, scendendo velocemente lungo i pendii. Si sviluppa in una serie di ripide svolte e tornanti, inizialmente su terreno aperto e poi nel bosco, fino a raggiungere la partenza a Sella Nevea (1.150m).
Vi lascio qui sotto la traccia GPX del secondo giorno
Considerazioni
L'anello Gilberti-Bila Pec è un'esperienza intensa e altamente gratificante nelle Alpi Giulie.
- Difficoltà: L'escursione è classificata come EE (Escursionisti Esperti), principalmente a causa della salita finale al Bila Pec e del tratto ripido del sentiero 635. Richiede buon allenamento, passo sicuro e assenza di vertigini.
- Ambiente: La geologia carsica è dominante. L'acqua è scarsa e il paesaggio può apparire lunare. L'assenza di sorgenti rende cruciale partire con una scorta idrica adeguata, anche se il rifugio offre tutti i servizi.
- Storia: Il percorso 636 e i resti di baracche e trincee in quota ricordano la storia del Fronte Italiano della Grande Guerra, aggiungendo un elemento di riflessione al viaggio.
- Periodo Migliore: L'estate inoltrata (luglio-settembre) è ideale, quando il terreno è asciutto e le fioriture alpine (specialmente lungo il sentiero botanico) sono al loro culmine.
Questa traversata non è solo un trekking, ma un vero viaggio nella natura aspra e maestosa del Friuli, lasciando l'escursionista arricchito dal silenzio e dalla grandezza delle vette.
Come sempre vi lascio la traccia GPX completa dell'intero anello.

















